L'amore
di Marco Celati - giovedì 24 maggio 2018 ore 10:01
Quello che rimane è questo astio sordo, questa muta incomprensione. Di tanto che credevamo amore, di tanta che credevamo vita, alla fine non ci resta che il senso di una resa invincibile. Come la vita che si arrende al tempo, al suo scorrere e finire. Come il giorno che si arrende alla sera e la sera alla notte.
Oh, esistere è stato esistere! Respirare il mattino, rivoltare i giorni come la terra i contadini, sentire l’ansia del pomeriggio, prendere in faccia un tramonto e far venire sera. E tutto infinitarsi e correre veloce come una breve eternità. Come il bene dopo il male, la felicità dopo il dolore e il loro continuo alternarsi e susseguirsi. O a volte ripiegare con in mano una pena, l'anima persa, la coscienza ferita. L'io che pensa se’ stesso e osserva la consapevolezza di noi.
È stato tutto, è stato niente. Tanto o poco, è stato ciò che stato. L’imperfetto possibile di un’impossibile perfezione. Un bagliore residuo, come una luce che si propaga ben dopo la sua origine, ben oltre la sua fine. Come se la fiamma, oltre il fuoco, potesse durare ancora. Così come le stelle giungono a noi, ci inviano un raggio luminoso che parrebbe per sempre eppure non è più. Come un ricordo che sopravvive al tempo.
Forse in questo sta il mistero del determinarsi e del protrarsi della vita, la scaturigine dell'amore vivo, anche se debole resta fino a noi. Di cosa si vive, se no? Non lo sappiamo, nessuno può dirlo con certezza. Solo può essere elevata al cielo e sulla terra una scommessa: contro il presente opporre un futuro per molti e, per noi, proseguire la specie.
Lanciare uno sguardo con altri occhi che ci somiglino, oltre la vita e oltre la morte. Oltre le albe, i pomeriggi e le sere. Oltre i tramonti e le notti rischiarate dagli astri o cupe e illuni. Oltre i giorni piovosi, le tempeste e i cieli grigi. O gli azzurri, screziati di nubi. Oltre le campagne, le città, i piccoli paesi. Oltre il mare e la terra di là dal mare. E oltre il mare di là dalla terra. Oltre noi che ci siamo amati. Oltre l'amore che verrà. Perché altro amore, ancora amore, illumini il mondo.
Pontedera, Luglio 2017
Marco Celati