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martedì 15 ottobre 2024

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

L’invisibile fatica mentale

di Federica Giusti - venerdì 13 settembre 2024 ore 08:00

Se la fatica fisica si nota, perché una persona ha le occhiaie, si muove con maggiore lentezza o accusa dolori agli arti e alla schiena magari, la fatica mentale è quasi invisibile, ma altrettanto potente. Spesso pervade anche i momenti di pace, come quelli dedicati al sonno, che non riesce ad essere ristoratore e ad indebolire, quindi, quell’enorme fatica che si percepisce.

Ma quali possono essere i segnali di un’affaticamento mentale? Sicuramente uno dei più sperimentati da ognuno di noi è la difficoltà di concentrazione. Quando la nostra mente necessiterebbe di riposo ma non lo riceve, non riesce a focalizzare l’attenzione su un contenuto specifico. Ed è difficile anche riuscire a far riposare la mente dormendo, perché il sonno è disturbato dai troppi pensieri e non è continuo né sereno, anzi spesso è assente o agitato, caratterizzato da incubi o pensieri ricorrenti.

Ovviamente con un sonno di scarsa qualità, anche l’energia e la vitalità ne risentono in maniera negativa, come se il corpo fosse stato preda di un virus influenzale, ma senza la reale presenza del virus a spiegare quella sensazione di affaticamento persistente.

In un contesto di questo tipo, la regolazione delle emozioni subisce un contraccolpo, per cui può essere davvero complicato gestire la propria sfera emotiva, diventando maggiormente irritabili e iper sensibili.

Sul piano prettamente organico le cose non vanno molto diversamente, i cicli ormonali possono risentire della fatica mentale destabilizzandosi; il sistema immunitario può indebolirsi rendendoci maggiormente inclini ad ammalarci, e possono subentrare sia disturbi al livello gastrointestinale che disturbi alimentari. In quest’ultimo caso potremmo esagerare con le quantità di cibo ingerito, come se attraverso le calorie potessimo controbilanciare il senso di spossatezza generale, oppure, di contro, lo stomaco potrebbe chiudersi fino a non desiderare affatto cibo.

Come abbiamo visto, la stanchezza mentale, seppur invisibile, può avere delle ripercussioni importanti e potenzialmente pericolose per il nostro equilibrio psico-fisico per cui non è affatto da sottovalutare.

Ricordatevi sempre di respirare, anche in maniera figurata. Ossigenate le vostre menti il più possibile. È l’unico rimedio che abbiamo per combattere la stanchezza mentale.

Federica Giusti

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