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martedì 15 ottobre 2024

DISINCANTATO — il Blog di Adolfo Santoro

Adolfo Santoro

Vivo all’Elba ed ho lavorato per più di 40 anni come psichiatra; dal 1991 al 2017 sono stato primario e dirigente di secondo livello. Dal 2017 sono in pensione e ho continuato a ricevere persone in crisi alla ricerca della propria autenticità. Ho tenuto numerosi gruppi ed ho preso in carico individualmente e con la famiglia persone anche con problematiche psicosomatiche (cancro, malattie autoimmuni, allergie, cefalee, ipertensione arteriosa, fibromialgia) o con problematiche nevrotiche o psicotiche. Da anni ascolto le persone in crisi gratuitamente perché ritengo che c’è un limite all’avidità.

"Come sfasciare il paese in sette mosse"

di Adolfo Santoro - sabato 18 maggio 2024 ore 15:23

Certo non ha portato bene lo slogan elettorale che campeggiava su un palazzo di Genova col faccione pingue di Toti: “Pensati libero”. “Libero de che?”, verrebbe da chiedersi. “De fa’ quel ca… che ce pare!”, sarebbe la risposta di Corrado Guzzanti, che si riferiva al “popolo delle libertà” di berlusconiana memoria. 

E magari non porterà bene alla Meloni aver coinvolto Toti come testimonial per la sua idea di presidenzialismo: per lei il governatorato della Liguria era ed è un esempio di buon governo. Il problema non è ovviamente solo Toti. 

In un Paese serio sarebbero già da tempo state eliminate quelle istituzioni – le Regioni -, i cui Governatori hanno un potere eccessivo e senza adeguati controlli, quindi più facilmente infiltrabile dal malaffare di lobby economiche e malavitose.

L’inefficienza delle Regioni è ampiamente dimostrata dal fallimento della gestione delle due principali funzioni: la sanità, che è sfasciata, e l’urbanistica, che non tutela il territorio dall’abnorme consumo del suolo. Eppure alle Regioni il disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata vorrebbe assegnare ulteriori funzioni?!

Ma è la personalizzazione della politica che non funziona! Ne siano di esempio il presidente turco Erdoğan e la sua sconfitta elettorale nel momento in cui stava cercando di impossessarsi definitivamente del Paese. 

Rileggo, al proposito, il libro “Come sfasciare un paese in sette mosse. La via che porta dal populismo alla dittatura”, che Ece Temelkuran, scrittrice, giornalista e commentatrice politica turca, ha scritto nel 2019 ed ha pubblicato nello stesso anno anche in Italia presso Boringhieri. 

1. Crea un movimento populistaAnche in Turchia, come in Europa e negli USA, è asceso il populismo e, con esso, la domanda “Gli esseri umani sono malvagi per natura?” Quest’etica agghiacciante si è insinuata in tutti gli strati della popolazione diventando lo spirito culturale di un’epoca, lo Zeitgeist, in cui dalla banalità del male si passa al male della banalità. Ed Erdoğan, da buon aspirante dittatore, ha cercato, grazie anche all’incarcerazione delle opposizioni di sinistra, di scalzare il sistema parlamentare per sostituirlo con quello presidenziale; l’anima del suo populismo, del suo “Dio-patria-famiglia” è stata la religione: sta, tra l’altro, trasformando in moschee le chiese cristiane. 

In Italia questo non è ancora possibile, almeno finché c’è papa Francesco, ed allora alla nostra Evita Peron rimangono solo le sfilate con l’esercito, la repressione dell’opposizione, la millanteria di miracoli economici ed i proclami di essere “una de’ voi”, una di quelli che Ettore Scola descriveva come “brutti, sporchi e cattivi”. Per la Temelkuran “Il fenomeno dell’ascesa del populismo è strettamente legato alla vita di provincia”. 

Direbbe Francesco Guccini alla “piccola città, bastardo posto … Cento finestre, un cortile, le voci, le liti e la miseria … Primi giorni della scuola, la parola ha il mesto odore di religione. Vecchie suore nere che con fede in quelle sere avete dato a noi il senso di peccato e di espiazione … vuoto mito americano di terza mano … Se penso a un giorno o a un momento ritrovo soltanto malinconia: è tutto un incubo scuro, un periodo di buio gettato via”. 

È la politica da bar di Bossi e di Grillo, è la Vandea, il mondo rurale della Middle America, di Putin e degli atayollah, che finiscono alla lunga per soffocare l’anelito al cambiamento. Scrive ancora la Temelkuran: “Il portavoce batte il pugno sul tavolo ed urla: “Questo è un movimento, un nuovo movimento di persone reali che sta oltre e al di sopra di tutte le fazioni politiche … la democrazia rappresentativa è in crisi e bisogna costruire un nuovo mondo sotto la guida di un uomo forte. Il mondo si sta disintegrando e il nostro fragile io si riunisce in un noi, il popolo: “Noi vogliamo essere sicuri di essere sul lato esposto al sole del muro divisorio. Non ci divertiamo a guardare i bambini morire nel Mediterraneo, ma non vogliamo morire con loro. Noi siamo gli invisibili, le masse, a lungo considerate indifferenti alla politica e alla sfera economica e, come un grosso pezzo di ghiaccio che si stacca dall’Antartide, ci riuniamo … “ … “nel non-antifascismo”, concluderebbe un commentatore politico in Italia. 

2. Disgrega la logica, spargi il terrore nella comunicazione. La logica è facilmente disgregata dal “mio Dio, mia Patria, mia Famiglia”, il che significa guerre di religioni, guerre tra nazioni e sistemare la mia famiglia e gli amichetti.

3. Abolisci la vergogna: essere immorali è «figo» nel mondo post-verità Dice Emiliano Fittipaldi, direttore del “Domani”: “Noi italiani tolleriamo la corruzione: molte delle cose che sono state raccontate in queste quasi settecento pagine scritte dai giudici a proposito di Toti in parte erano state già raccontate … Tajani, col suo simbolo in cui c’è anche “Noi moderati”, il cui presidente è Toti, andrà domani sul palco insieme a Cuffaro, che si è fatto sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa…”.

4. Smantella i meccanismi giudiziari e politici Dice Roberto Scarpinato: “Siamo in un momento storico particolare in cui la nostra democrazia è sotto attacco, anche nel suo pilastro fondamentale, la nostra Costituzione, che nasce dall’anti-fascismo. La democrazia, che sembra essere una conquista definitiva, è, invece, soprattutto in questo Paese, una conquista sempre a rischio. Matteotti fu ucciso perché si opponeva all’assassinio della democrazia liberale. I magistrati che indagavano su di lui furono privati della possibilità di proseguire le indagini per evitare che arrivassero ai mandanti politici. Questa maggioranza vuole riportare indietro l’orologio della storia e ricondurre la magistratura sotto il controllo del potere politico, così com’era ai tempi del fascismo. Perché capire da dove veniamo ci può aiutare a evitare di ritornare a un triste passato. 

5. Progetta i tuoi cittadini e le tue cittadine ideali. L’amministratore delegato della Rai ha inviato alla giornalista Serena Bortone una nota di contestazione sul suo comportamento; questa contestazione era verosimilmente connessa alla verosimile censura allo scrittore Antonio Scurati, che non aveva potuto leggere il suo monologo sul 25 aprile durante la trasmissione Chesarà. Ne è seguito lo sciopero di buona parte dei giornalisti Rai anche per l’aspetto “dell’indipendenza e autonomia delle redazioni”, mentre i partiti di opposizione hanno accusato il governo di voler minare la libertà di informazione all’interno del servizio pubblico.

Per il giornalista di Report Sigfrido Ranucci “Se andiamo a vedere le volte che siamo stati chiamati a rispondere in Commissione di vigilanza parlamentare Rai, abbiamo più tempo a difenderci nel nostro lavoro che a fare il nostro lavoro. Poi c’è una concentrazione in questi ultimi mesi di denunce e di risarcimento danni da parte dei politici … Si vive insomma in un clima di intimidazione politica… Se questo atteggiamento viene usato anche verso chi lavora in un mezzo d’informazione privato, basta una sola denuncia per zittirti…”.6. Lascia che ridano dell’orrore Il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, oltre a presentarsi armato a una festa di capodanno dove c’era il sottosegretario alla Giustizia, oltre a essersi rifiutato di sottoporsi all’alcol test e al tampone per la polvere da sparo, oltre ad avere sparato a uno dei presenti alla festa rischiando di ammazzare lui o qualsiasi altro tra i presenti, oltre ad avere chiesto l’immunità parlamentare per evitare che le forze dell’ordine potessero fare luce sull’accaduto, infine ha anche raccontato un’enorme bugia: “In merito all’incidente accaduto la notte di Capodanno nella sede della Pro Loco di Rosazza, confermo che il colpo di pistola – da me detenuta regolarmente – che ha ferito uno dei partecipanti alla festa, è partito accidentalmente, ma non sono stato io a sparare… il ferito si è sparato da solo, recuperando la pistola che era caduta sul pavimento.”

7. Costruisci il tuo paese. Scrive la Temelkuran: “Il 25 giugno 2018, l’indomani delle elezioni presidenziali in Turchia, quelle che avevamo vissuto come l’«ultima speranza», regnava uno strano silenzio, come non era mai accaduto prima… Ampie fette della popolazione turca sentivano di aver perso il proprio paese e, in un modo o nell’altro, questi cittadini si preparavano a diventare dei senza dimora, che fosse andando all’estero o restando entro i confini della patria. Questo è ciò che succede quando nel tuo paese le cose vanno veramente male. Quando non c’è più un noi a rappresentare una realtà vissuta insieme, l’io non può fare altro che rifugiarsi sull’isola della fantasia; una terra di favole dove volano uccelli inesistenti…Dei bambini stanno sfilando per le strade di un quartiere commerciale di Istanbul. Devono avere dagli otto ai dodici anni. I maschi, nelle prime file, indossano la taqiyah, la papalina islamica. Le femmine, tutte con il velo rosa, sono nelle ultime file, perché le donne islamiche ultraconservatrici devono camminare dietro i loro uomini. In testa alla processione marcia una banda musicale di giannizzeri, e il cartello portato dai bambini recita: «Inizia il corso estivo di Corano».

Non viviamo più nel mondo di Spartaco, Gandhi, Nelson Mandela o Bobby Sands, dove la dignità dei sofferenti veniva riconosciuta e la determinazione della loro lotta alla fine obbligava gli osservatori a intervenire in nome dell’umanità. Il nostro è un mondo nel quale coloro che si oppongono vengono derisi come «puttane in cerca di attenzione», e dove per gli oppressi non c’è più la possibilità di una nobile morte da martire, ma soltanto la probabilità di essere oltraggiati e deturpati dai troll di Internet. La vittima non è nemmeno più etichettata come «nemico del popolo», che sotto una dittatura potrebbe essere considerato come un riconoscimento al valore, ma puramente trasformata in un oggetto di pubblico ludibrio …”.

La conclusione della Temelkuran era, tra l’altro, che bisogna rassegnarsi ad educare la prossima generazione, ma le cose non sono poi andate proprio così! Lo scorso mese, nelle elezioni amministrative, le due più importanti città hanno clamorosamente battuto il partito di Erdoğan ed il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, è l’evidente capo dell’opposizione. E in Italia? Il sindaco di Roma o il sindaco di Milano, entrambi del PD, come capi dell’opposizione? Ma non scherziamo! Il meglio che ha fatto l’uno è una suonata con la chitarra! Per l’altro basti pensare al costo della vita a Milano o all’inquinamento della Lombardia! E, soprattutto, queste elezioni hanno mostrato che il livello di coscienza civile dei turchi è, al momento, superiore a quello degli italiani, che sono ancora vittime degli incantesimi della loro Evita Peron!Basterà il discorso di Liliana Segre? “Mi colpisce il fatto che oggi, di fronte alla palese mortificazione del potere legislativo, si proponga invece di riformare la Carta per rafforzare il già debordante potere esecutivo. Siamo di fronte ad uno stravolgimento ancora più profondo e che ci espone a pericoli ancora maggiori". Mah! Agli italiani l’ardua sentenza!

Adolfo Santoro

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