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sabato 09 agosto 2025

DISINCANTATO — il Blog di Adolfo Santoro

Adolfo Santoro

Vivo all’Elba ed ho lavorato per più di 40 anni come psichiatra; dal 1991 al 2017 sono stato primario e dirigente di secondo livello. Dal 2017 sono in pensione e ho continuato a ricevere persone in crisi alla ricerca della propria autenticità. Ho tenuto numerosi gruppi ed ho preso in carico individualmente e con la famiglia persone anche con problematiche psicosomatiche (cancro, malattie autoimmuni, allergie, cefalee, ipertensione arteriosa, fibromialgia) o con problematiche nevrotiche o psicotiche. Da anni ascolto le persone in crisi gratuitamente perché ritengo che c’è un limite all’avidità.

​I bulli vanno isolati

di Adolfo Santoro - sabato 09 agosto 2025 ore 11:09

Mentre leggete questo articolo, state probabilmente vivendo un caldo torrido, se abitate nelle regioni interne del Centro-Sud, un caldo afoso se vivete lungo le coste. E non sapete con chi prendervela, perché siete voi che avete scelto i bulli che vi governano e vi rassomigliano! Sono i bulli, infatti, che continuano a scegliere di distruggere la natura, il bene comune e la vostra salute; se oggi tocca ai palestinesi, a chi toccherà domani? Ma, si sa, se un bullo sa giocare solo alla guerra, allora non ha l’apertura mentale per por fine al proprio gioco senza fine. Ed allora prevale il motto Volere è potere, proprio dei narcisisti prepotenti: il principio del piacere, direbbe Freud, ha la meglio sul principio della realtà … e la realtà si rivolta uccidendo chi segue il principio del piacere, in questo caso la presenza dell’uomo sulla Terra.

I gas climalteranti sono i principali responsabili del riscaldamento globale antropico, con anidride carbonica (CO2), metano (CH4) e protossido di azoto (N2O) in prima linea. Le emissioni di CO2 (derivata principalmente dalla combustione di fonti fossili) hanno contribuito finora per circa il 74% all’aumento dell’effetto serra legato alle attività umane. Seguono il metano (derivato soprattutto da agricoltura e gestione dei rifiuti) con circa il 17% e l’N₂O (legato all’uso di fertilizzanti azotati) con il 6%. Pur essendo meno presenti in atmosfera rispetto alla CO2, CH4 e N2O hanno un potere climalterante molto più elevato: anche se sono più volatili, nel breve periodo danno un contributo significativo all’aumento dell’effetto serra e delle temperature globali. L’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha documentato che il settore energetico è responsabile nel 2023 dell’80,3% delle emissioni climalteranti italiane; nel periodo 1990-2023, i trasporti hanno contribuito con un aumento del 6,7% dei gas, i rifiuti (produzione di metano e di gas fluorati) hanno contribuito con un aumento del 6,5%. Sarebbe dunque necessario l’impegno del governo in una politica di riduzione dei gas climalteranti non tanto attraverso la costruzione di grandi impianti, quanto attraverso la produzione energetica fotovoltaica sui tetti, sugli istituti pubblici, oltre che nel trasporto elettrico nelle brevi distanze, mentre l’uso dell’idrogeno potrebbe essere interessante nell’accumulo di energia e nel trasporto nelle lunghe distanze. E invece, mentre in Europa nel solo settore della produzione elettrica il peso dei combustibili fossili è calato del 19% nel 2023, il volere è potere dei bulli italiani (Azione e Forza Italia), sta cercando di forzare, in ossequio alla politica energetica di Trump, il mantenimento del carbone fino al 2038.

L’Enea (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie e per lo sviluppo sostenibile) ha pubblicato i dati del primo semestre del costo dell’energia in Italia: dopo due anni e mezzo di riduzioni le emissioni di CO2 sono tornate a crescere (+1,3%), nonostante la quasi stazionarietà dei consumi energeticicomplessivi: gas +6%, petrolio -2%, rinnovabili -3% circa con il solo fotovoltaico in forte rialzo (+23%). I prezzi dell’energia elettrica sono stati in media di 120 €/MWh, il doppio rispetto a Spagna (62 €/MWh) e Francia (67 €/MWh). I consumi energetici dell’UE sono stazionari, come le emissioni di CO2, mentre il target 2030 richiedeva un calo medio annuo di circa il 7%. Di questo passo il target 2030 sarebbe raggiunto non prima del 2035.

I dati della NOAA, l’ente statunitense che effettua un monitoraggio costante della concentrazione di gas serra in atmosfera, ci informano che la concentrazione media di CO2, che nel gennaio 2024 era di 422,25 parti per milione (ppm), è salita a gennaio 2025 a 426,03 ppm, con un record dell’aumento della CO2 (3,75 parti per milione). L’aumento del metano nel 2024 è stato di 9,52 parti per miliardo (ppb), più di quello registrato nel 2023 (+8,53). L’aumento del N2O è stato lo stesso di quello registrato nel 2023.

E, mentre l’arancione ottantenne, fautore della crescita senza limiti, ha imboccato contromano l’autostrada della vita e ricatta Europa e Giappone obbligandoli a comprare gas ottenuto col fracking (che poi è liquefatto e rigassificato), la Cina di Xi va in direzione diametralmente opposta: non avendo grandi risorse petrolifere, la Cina ha scelto venti anni fa di diventare un elettrostato e produce talmente tanta energia da rendersi non solo autosufficiente, ma da poter vendere al resto del mondo il proprio prodotto controllando, di pari passo, il progresso tecnologico connesso; ad esempio, nel 2025 ha installato 94 Giga di fotovoltaico nel solo mese di maggio! È evidente che l’arancione ottantenne si trova in grandi difficoltà, perché deve salvare un’economia, quella USA, a rischio di default e, allo stesso tempo, deve accontentare gli amici petrolieri (gli USA sono il maggiore produttore mondiale di petrolio) e gli amici costruttori di armi … ne consegue che si rende antipatico e ridicolo minacciando altri dazi … e l’Unione Europea paga, come diceva Totò, sia il gas a caro prezzo, sia un riarmo senza senso!

L’Ieefa (Institute for Energy Economics and Financial Analysis) ha affermato che l’accordo imposto dal vecchietto arancione circa l’acquisto di 750 miliardi di dollari di energia dagli USA (spalmati nei prossimi tre anni) è irrealistico e potrebbe mettere a rischio la sicurezza energetica del blocco. La domanda di gas in Europa è in calo ed è improbabile che il mercato riesca ad assorbire volumi in eccesso; non sarebbe una buona mossa sul piano economico, poiché il mercato del gas è intrinsecamente volatile e il gas americano è un combustibile costoso, oltre che con altissimi livelli di emissioni; l’accordo rischia anche di creare un’eccessiva dipendenza da un unico Paese venditore; in base ai prezzi del 2024 e mantenendo la stessa proporzione di prodotti energetici acquistati dagli Stati Uniti rispetto alle importazioni totali di energia, l’Ieefa stima che l’Ue, per rispettare l’impegno, dovrebbe triplicare le sue importazioni di petrolio, carbone e Gnl statunitensi nel 2025 e dovrebbe approvvigionarsi di circa il 70% delle sue importazioni energetiche dagli Usa; gli stessi USA sono inoltre impreparati a produrre una tale quantità di fossili. La Ieefa ha anche calcolato che con i 750 miliardi del ricatto l’UE potrebbero installare 321 GW di fotovoltaico utility-scale, 151 GW di eolico onshore e 74 GW di eolico offshore con un aumento della sua potenza da Fonti da Energia Rinnovabile del 90% rispetto ai 569 GW di fine 2024.

Ma il vecchietto arancione continua a minacciare l’UE con un ulteriore aumento dei dazi! Entrambi (il vecchietto arancione e la vecchietta belligerante) non hanno tenuto conto di alcuni aspetti: 1) l’acquisto del gas non avviene per decisione di qualsiasi governo europeo, ma lo fanno le Aziende energetiche (che rispondono ai loro azionisti) in base all’andamento del mercato, 2) il gas liquefatto USA è troppo costoso e ciò ricadrà sulle bollette degli italiani e mal si concilia con gli impegni di acquisto del gas algerino da parte dell’Italia, 3) con la possibile fine del conflitto tra Russia e Ucraina, potrebbe rientrare nelle valutazioni di mercato il gas russo.

Ma il vecchietto arancione non si ferma qui! Per mantenere il consenso dei suoi sostenitori ignoranti, deve riscrivere la storia e la verità scientifica. L’abolizione di decenni di evidenze scientifiche viene fatta nel nome della crescita economica e del benessere dei cittadini, ma, in realtà, a beneficiarne saranno solo le grandi industrie, mentre le conseguenze ricadranno su tutti: l'inquinamento atmosferico e idrico aumenterà, i costi sanitari esploderanno e la crisi climatica accelererà, con eventi estremi sempre più frequenti e distruttivi. La riscrittura della realtà crea un mondo parallelo, in cui il riscaldamento globale non esiste (e c’è qualche scienziato di infimo piano, che è disposto a sostenere questa tesi da terrapiattista), l’inquinamento non fa male e le risorse naturali sono infinite. Il vecchietto arancione ha occupato l’Environmental Protection Agency (EPA o Agenzia per la protezione dell’Ambiente) trasformandola in un’agenzia per l’inquinamento e la distruzione del Pianeta: l’EPA attuale nega il cambiamento climatico, smantella le normative e riscrive la realtà per assecondare le lobby industriali. Non sono solo, dunque, bugie a scopi elettorali, ma è costruita una realtà alternativa, completamente falsa, in cui la Terra è trattata come una dispensa inesauribile da cui estrarre senza limiti, nel nome di un presunto progresso ... vengono eliminate le restrizioni sulle emissioni di mercurio e particolato fine, con conseguenze dirette sulla salute pubblica … viene cancellata la Good Neighbor Rule, che obbliga gli stati a ridurre l'inquinamento che si riversa nei territori confinanti … si cerca di abolire l’endangerment finding, la base legale che permette di regolamentare le emissioni di gas serra. La riscrittura continua della storia, del resto, era un’Azione già descritta nel romanzo di Orwell 1984, in cui il potere era continuamente impegnato a riscrivere la narrazione, perché Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato; ogni fatto scomodo viene eliminato, ogni evidenza scientifica che contraddice la narrazione dominante viene cancellata o ridicolizzata. Ma la scienza non si piega alla propaganda: il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato, gli Stati Uniti hanno subito 27 disastri climatici da oltre un miliardo di dollari ciascuno e le emissioni di CO2 continuano a crescere. Negare questi dati non li farà scomparire.

L’opera della riscrittura è in atto anche nel nucleare italiano: Azione & Co continuano, con fare da bulletti, a vendere fumo, ottenendo lo stanziamento di 7,5 milioni di euro destinati a raccontarci nel biennio 2025-26 quanto il nucleare sia bello e pulito. Inoltre, il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ha pubblicato su Repubblica uno spot pro atomo intitolato Italia e atomo: il futuro è ora; vi si parla della nuova generazione di reattori (SMR e AMR), che in realtà moltiplica, oltre ai costi, i problemi di rischio per la salute e l’ambiente.

Se non si vuole credere a quanto asserisce il Nobel Parisi (il nucleare non è la strada per l’Italia), si presti almeno attenzione allo scetticismo di Bankitalia verso il nucleare: costi alti e difficili da quantificare, finanziamento praticamente impossibile senza un aiuto pubblico, impatto irrilevante nel ridurre i prezzi elettrici, tempi di realizzazione difficilmente compatibili con gli obiettivi su clima ed energia e criticità note, quali lo smaltimento delle scorie, la dipendenza da paesi inaffidabili per l’uranio, l’impatto sulle risorse idriche e i probabili fenomeni di Nimby. Si presti soprattutto attenzione alla valutazione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia che ha chiarito che attualmente l’energia nucleare copre meno del 10% del bisogno energetico e che la stessa quota inferiore al 10% sarà mantenuta tra trenta anni, il che significa che il fotovoltaico aumenterà sempre di più la sua presenza.

Ma, si sa, l’ignoranza è di casa in Italia, non solo nel governo, ma anche nelle opposizioni. E l’ignoranza è generata dalla paura di sapere … e, a sua volta, genera l’ossequiosità verso i bulli e i bulletti.

Adolfo Santoro

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