Crema di mascarpone al vin santo con cantuccini alle mandorle
di Rubina Rovini - venerdì 16 maggio 2014 ore 08:00
Mi resi conto molto presto del motivo per cui avevo trovato una casetta così graziosa in così poco tempo, pronta per l'uso, ma soprattutto con un canone di affitto così basso...
Avevo notato, durante il trasloco e il viavai di amici che mi aiutarono, che la dirimpettaia si affacciava molto spesso. Pensavo però fosse causato dal rumore che effettivamente facemmo in quei giorni.
Anche una volta terminati i lavori, però, appena aprivo il portoncino al piano terra, facevano capolino abbastanza assiduamente e a turnazioni regolari:
- madre: bionda e con una enorme ricrescita bianca al centro della chioma spettinata alla Maga Magò, sulla quarantina ma piuttosto fuori forma (se facesse domanda di pensione probabilmente le verrebbe concessa solo per le rughe e la pancia bella rotonda), con un paio di ciabatte scassate e sudicie, dall'aspetto piuttosto mordace;
- padre: a qualsiasi ora del giorno e della sera si affacciava in pigiama, di quelli un po' vintage color grigio topo con disegni geometrici verde bottiglia, anche se dubito che lui lo indossasse per una questione di tendenze in fatto di moda;
- figlia maggiore: dall'aspetto aureo ma con una voce talmente stridula e gracchiante che nemmeno le unghie sulla lavagna erano così irritanti come i battibecchi fra lei e la madre;
- figlia minore: avrà avuto più o meno 6-7 anni, il suo sport preferito era conquistare il record della fuga in casa dopo aver suonato alla porta di casa mia, cosa che avveniva con una frequenza di almeno due volte al giorno.
La situazione da tamponare più rapidamente era la piccola peste molesta perché, aspetto fondamentale, turbava il mio sonnellino del sabato pomeriggio, prima dei bagordi del sabato sera.
Le alternative erano: aspettarla dietro la porta con un bastone, spaventarla vestita da zombie, parlare con la madre, che con tutta probabilità sarebbe stata troppo occupata a sparlare del vicinato, ipnotizzarla con l'aiuto un fachiro oppure narcotizzarla con un po' di alcool.
Optai per l'ultima delle opzioni, prendendola per la gola e, con un goccio di alcool, cercare di mettere fine alla tortura del sabato pomeriggio.
Con il dolce che le preparai non terminò la tortura del campanello, ma almeno aprendo la porta, iniziai a trovarmi di fronte una bambina tutt'altro che pestifera e fugace, che con un gran sorriso mi chiedeva di prepararle la mia buonissima
Crema di mascarpone al vin santo con cantuccini alle mandorle
- 500 gr mascarpone
- 130 gr zucchero
- 1 bicchierino di vin santo
- 4 uova e 1 tuorlo
- 1 pizzico di sale
- cantuccini alle mandorle
- cacao amaro e cannella in polvere per decorare
In una ciotola piuttosto grande amalgamate il mascarpone con il vin santo, aiutandovi con un mestolo di legno.
Montate a parte gli albumi con il sale, a neve fermissima.
In una terza ciotola invece montate i tuorli con lo zucchero, fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Versate i tuorli montati nel mascarpone e amalgamate, successivamente aggiungete gli albumi e mescolate dal basso verso l'alto, per incorporare aria nel composto.
Conservate la crema coperta con pellicola, in frigo, per almeno un paio di ore.
Servite in coppette o bicchieri, spolverando la superficie di cacao e cannella, accompagnandola con dei cantuccini alle mandorle.
Rubina Rovini