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lunedì 04 novembre 2024

STORIELBA — il Blog di Alessandro Canestrelli

Alessandro Canestrelli

Nato a Piombino da genitori elbani, con la famiglia si sposta a Portoferraio a tredici anni; compie gli studi superiori e si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia laureandosi con Lode. Insegna all’Elba per quattro anni e passa sotto la Regione Toscana. Nel 1990 si trasferisce all’APT di Pisa per l'Editoria e la Comunicazione, poi alla Provincia di Pisa per la Cultura. Conclude l’esperienza lavorativa nel 2015.

​Napoleone Siderurgico

di Alessandro Canestrelli - domenica 30 ottobre 2022 ore 08:00

Della vasta letteratura e aneddotica su Napoleone è lodevole l’interessamento recente sulla qualità della produzione vitivinicola e, in generale, al sistema didattico e educativo nel periodo bonapartista dell’isola. Ricordando che l’isola era ‘francese’ fin dal 1802, manca e merita un breve approfondimento sul progetto e lo studio sulla possibilità di un impianto siderurgico nell’isola per il miglior sfruttamento delle miniere del versante orientale dell’isola.

Questa progettazione è contenuta in un breve ma intenso scambio di lettere fra il generale Drouot e il nostro Bonaparte. Ricordo che le rendite del demanio minerario costituiscono più dei due terzi dell’intero ammontare del bilancio dell’isola, per cui Napoleone studia e progetta l’ipotesi di un altoforno nella zona mineraria dell’isola per aumentare gli introiti dell’intero bilancio.

Napoleone scrive: “Signor Conte Drouot, è ben provato che non convenga fare del ferro nell’isola d’Elba?

È un fatto constatato che il legname è meno caro qua che in Francia e nella Liguria. Quale è la quantità necessaria di legna per convertire in ghisa e da ghisa in ferro, per esempio, 50.000 quintali, peso di marco, di minerale? Questa legna si troverebbe nell’isola mediante tagli regolati. Nel caso in cui non si avesse legna per lavorare 50.000 quintali, si potrebbe limitarsi a non sfruttarne che 25.000; ma allora, quale è la quantità minima di minerale che una ferriera può convertire in ferro operando con economia?(…) Quanto costerebbe la legna resa allo stabilimento? Io la suppongo vicina alla miniera di Rio e alla riva del mare; in quel luogo vi è molto legname, non soltanto a Giove, ma su tutto il territorio di Rio, e nel resto dell’Isola. Lo si trasporterebbe facilmente per mare. Dato dalla Madonna (del Monte) il 29 Agosto 1814”.

Referente dell’imperatore è il conte Drouot, governatore dell’isola, che possiede una vasta ed esauriente competenza in materia, avendo ricoperto la carica d’ispettore delle manifatture d’armi a Maubeuge e Charleville. La corrispondenza fra i due è data da quattro lettere dirette al generale, siglate dall’imperatore e da cinque risposte tecniche del Drouot che si avvale delle altrettanto vaste competenze del Pons, direttore delle miniere del ferro. La trattazione dei progetti siderurgici inizia con una prima lettera dell’agosto 1814 e termina con la lettera del 14 settembre 1814, da Longone. Dallo scambio epistolare emerge ancora una volta l’immagine di un uomo abituato a individuare i punti salienti delle problematiche, quanto la sua capacità di approfondire fin nel minimo dettaglio qualsiasi problematica.

Il Pons, coinvolto come consulente, scrive a proposito, “Egli le girava e rigirava; le riprendeva sotto tutti gli aspetti ed in tutti i modi, non le abbandonava che dopo esaurimento di tutti i ragionamenti. Sopportava volentieri la discussione, sosteneva la sua opinione e cercava di farla prevalere, ma si arrestava quando lo si era convinto.”

La competenza del Drouot nei metodi di estrazioni del ferro e della sua lavorazione, pur essendo arretrata di circa un decennio, emerge chiaramente dai suoi rapporti in cui risponde sollecitamente a ogni quesito e obiezione, con brevità e chiarezza. Il governatore alla fine induce Napoleone a lasciare le cose così come stanno e ad abbandonare anche il progetto proposto dall’industriale francese Boury che aveva intuito ed era realmente interessato a un progetto siderurgico nell’isola.

Gli studi definitivi arrivano sul tavolo dell’imperatore pochi giorni prima della partenza; si concorda di conservare inalterato il sistema di sfruttamento delle miniere che consiste nell’escavazione, cernita e vendita del minerale sulla spiaggia o caricato sui bastimenti alla volta degli stabilimenti metallurgici sparsi sulle coste italiane, francesi e oltre, perché il minerale estratto è ‘finissimo’ e di ottima qualità.

Il Pons riferisce di una grosse matinée de travail che rappresenta la conclusione degli studi e dei progetti che hanno individuato l’impianto di altoforni alla marina di Rio.

Le intuizioni e gli studi portati avanti da Napoleone e dai collaboratori vanno nella giusta direzione e proprio all’Elba, nei primi del Novecento, sorge lo stabilimento industriale e siderurgico che apre una nuova stagione storica dell’isola, nelle modalità e intuizione di carattere siderurgico che aveva intuito Bonaparte.

Alessandro Canestrelli

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