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Attualità giovedì 14 novembre 2024 ore 18:00
La povertà affligge un bambino toscano su 5
L'Atlante dell'Infanzia di Save the Children analizza la condizione di vita dell'infanzia. Toscana bene per asili nido e parti in strutture pubbliche
ROMA — Sempre meno bambini, sempre più poveri: in Toscana nel 2023 ne sono nati 20.839, e in generale nella regione il 20,1% dei minori di 18 anni vive in povertà relativa. Ben uno su 5. Il dato arriva da Save the Children Italia che oggi ha pubblicato la XV edizione dell’Atlante dell’Infanzia (a rischio). E i numeri della Toscana non sono fra i peggiori: la media nazionale di minori in povertà relativa sale infatti al 22,2%.
Bene anche il fronte degli asili nido: l'organizzazione stima che con i progetti Pnrr i posti raggiungeranno il 49,2% di copertura rispetto al fabbisogno, da un'attualità che segna il 40,7%, superando la media nazionale del 41,3% e l’obiettivo europeo del 45% per il 2030.
L’Atlante verrà presentato ufficialmente martedì prossimo a Roma, ma intanto la pubblicazione quest'anno dedicata ai più piccoli offre uno spaccato sociale sulle condizioni di vita nell'infanzia.
La Sardegna è la regione con la minore incidenza di bambini da 0 a 2 anni rispetto alla popolazione totale (1,49%) mentre nella Provincia di Bolzano si registra il tasso più alto (2,76%). In Toscana la percentuale è dell’1,81%.
Tornando all'impatto stimato del Pnrr sulle opere per la prima infanzia e in particolare per gli asili nido, "alle regioni del Centro è andato il 16% delle risorse stanziate. La Toscana, in particolare, ha ricevuto in totale circa 139,5 milioni di euro che, se si prende in considerazione il numero di bambini nella fascia 0-2 anni presenti nella regione, corrisponde a poco più di 2mila euro pro capite", recita la nota di Save the Children.
Dal punto di vista delle diverse province, in Toscana la copertura più alta di posti negli asili nido dopo gli investimenti del Pnrr si registrerà a Firenze con il 54% (rispetto alla percentuale attuale del 45,5%), seguita dalla provincia di Arezzo (52,8% dall’attuale 34,9%), Pisa (51,6% dal 40,1%), Livorno (50,4% dal 42,9%), Siena (47,6% dal 42,6%), Prato (47,5% dall’attuale 44%), Massa Carrara (46,8% dal 33,5%), Grosseto (45,5% dal 36,9%), Lucca (40,8% dal 33,3%) e infine Pistoia (39,7% dal 34,4%).
Pianeta salute
La sanità neonatale italiana è un’eccellenza, eppure anche in questo ambito emergono delle gravi disuguaglianze. Se ospedali o punti nascita grandi (sopra i 1.000 parti l’anno), sono dotati in gran parte di reparti di neonatologia e di terapia intensiva neonatale (Tin), in quelli più piccoli a presenza di un reparto di neonatologia o di Tinè più sporadica.
Dopo la nascita, già dai primi mesi di un bambino, è inoltre importante la disponibilità di posti in terapia intensiva pediatrica. In Italia i posti letto nelle terapie intensive pediatriche erano solo 273 nel 2023, con una carenza del 44,4% rispetto agli standard europei: "In Toscana risultano 22 posti letto nelle terapie intensive pediatriche", afferma Save the Children.
I pediatri, che rappresentano un punto di riferimento indispensabile per i bambini e le famiglie, secondo l'organizzazione sono troppo pochi: il carico medio potenziale per pediatra (cioè il numero di bambini e bambine residenti nell’area in cui opera un medico pediatra) è a livello nazionale di 993 bambini, con un’ampia variabilità territoriale da un valore di 863 bambini per pediatra in Toscana a 1.281 bambini per pediatra nella Regione Piemonte.
Anche i dati relativi alla gravidanza e ai parti mostrano differenze significative tra i territori. A livello nazionale, l’89% dei parti è avvenuto negli istituti di cura pubblici ed equiparati e in questo la Toscana svetta con una percentuale di parti in strutture pubbliche fra le più elevate d'Italia: il 99,9%.
Questione di clima
Le aree urbane sono quelle maggiormente colpite dall’aumento delle temperature cui stiamo assistendo negli ultimi anni, e i bambini sono i più vulnerabili per via dell’immaturità del meccanismo di termoregolazione, per la minore superficie corporea e per l’incapacità di capire quando l’organismo necessiti di acqua: a Luglio di quest’anno, 349mila bambini, ovvero il 93,7% delle bambine e dei bambini tra 0 e 5 anni che vivono nei capoluoghi di regione e nelle città metropolitane italiane, sono stati esposti a temperature al suolo medie pari o superiori ai 40 gradi.
In particolare, a Firenze il 95,6% dei bambini tra 0 e 5 anni è stata esposta a temperature al suolo medie pari o superiori ai 40 gradi, pari a 11.778 bambini.
Per quanto riguarda il verde negli oltre 100 capoluoghi di provincia, l’estensione delle aree verdi urbane copre appena il 2,9% dei territori comunali, pari a 32,8 m² pro capite, con marcate differenze territoriali.
In Toscana, è Firenze il capoluogo con la maggiore estensione di aree verdi (9,42%), seguita da Prato (5,63%), Livorno (1,87%), Siena (1,28%), Massa (1,25%), Pisa (1,11%), Lucca (0,85%), Pistoia (0,81%), Arezzo (0,75%) e infine Grosseto (0,59%).
Ma il verde attrezzato, ovvero i giardinetti e i piccoli parchi con aree giochi, rappresenta solo una fetta piccolissima di tutto il verde urbano, pari al 10,9% nei capoluoghi di provincia esaminati e, anche in questo caso, con evidenti differenze territoriali: in Toscana, è Arezzo la città con la percentuale più elevata di verde attrezzato (51,82%), seguita da Massa (34,64%), Pistoia (18,35%), Firenze (17,69%), Pisa (17,44%), Prato (15,56%), Livorno (14,71%), Lucca (14,13%), Siena (6,05%) e infine Grosseto con il 3,75%.
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