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Attualità lunedì 26 ottobre 2015 ore 06:30

Nuovo assetto istituzionale, serve darsi un tempo

Nota del consigliere regionale Massimo Baldi sulla necessità di stabilire date certe per il percorso avviato con le fusioni



SAN MARCELLO PISTOIESE — "Il dibattito sul nuovo assetto istituzionale della Provincia di Pistoia è avviato. Tutti hanno un’opinione e tutti la esprimono. E questo è bene. Di estrema importanza è ora il passare dalle parole ai fatti, dalle opinioni all’azione politica - scrive il consigliere Massimo Baldi nella nota - La differenza fondamentale tra riformisti e non riformisti, infatti, non sta nella quantità, nella qualità, e nell’approfondimento delle tesi riformiste che si esprimono. Tutti in Italia pensano che tante cose debbano cambiare e se bastasse questo ad essere riformisti saremmo sicuramente il paese più all’avanguardia del pianeta. La differenza tra riformisti e conservatori si misura con le riforme sostenute, incentivate, perseguite e in ultimo prodotte"

"Se il nuovo assetto istituzionale della Provincia di Pistoia è una riforma di cui i nostri territori e i nostri cittadini hanno bisogno per vedere realizzate politiche più efficaci, allora sarà il caso di dimostrare loro fin da subito che riformisti lo siamo sul serio".

"E allora - prosegue Baldi - il prossimo step di questo dibattito sarà quello di darci una data entro la quale questo percorso deve essere compiuto. È difficile e delicato darsi pubblicamente una deadline, significa assumersi una responsabilità, ciò a cui la politica si abitua malvolentieri. Per farlo, inoltre, occorrono nel contempo ambizione e realismo, combattività e umiltà.

"A mio avviso, considerati i percorsi di partecipazione dal basso che dovremo attivare, considerato il necessario confronto con tutte le aggregazioni sociali esistenti, considerata la notevole portata culturale di questo cambiamento, è ragionevole prendersi non meno e non più di un anno di tempo. Tra il 2017 e il 2018, in breve, dovremo votare per le amministrazioni risultanti dalle fusioni. Ovviamente, se i cittadini con i referendum ci daranno ragione…"


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