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Cronaca giovedì 21 agosto 2025 ore 15:00

Finta frode e vera truffa, spariscono 33.400 euro

carabinieri

A cadere nella rete dei malviventi sono state due persone di 49 e 64 anni. I carabinieri hanno individuato i tre presunti responsabili



SAN MARCELLO PITEGLIO — Finte frodi per mettere a segno le truffe vere: due, in tutto, che hanno fruttato 33.400 euro sottratti a due malcapitati di 49 e 64 anni. I carabinieri della stazione di San Marcello Piteglio hanno individuato tre presunti responsabili dei due episodi, denunciandoli per truffa.

Le indagini hanno preso le mosse dalle querele presentate a Luglio dalle due vittime, e hanno portato a identificare gli intestatari dei conti correnti su cui erano confluiti i soldi.

In entrambe le circostanze, le persone sono state indotte in errore dalla comparsa sul proprio dispositivo mobile di numeri telefonici riconducibili all'Arma dei Carabinieri, attraverso la tecnica dello "spoofing" che consente di mostrare a chi riceve la chiamata un determinato numero, in questo caso quello delle forze dell'ordine.

Al 49enne era giunta la chiamata da parte di un sedicente maresciallo dei carabinieri da un numero fisso corrispondente a quello del comando compagnia di San Marcello Piteglio. Il truffatore ha informato la vittima dell'esistenza di una vasta operazione antifrode riguardante i conti correnti postali, convincendola a trasferire i propri risparmi su un conto definito sicuro. Si sono così volatilizzati 23.500 euro.

Il secondo caso ha visto protagonista il 64enne, che ha ricevuto un Sms relativo a una presunta transazione in uscita dal proprio conto, con l'indicazione di un'utenza cellulare da contattare per eventuale disconoscimento dell'operazione. Dopo aver contattato il numero indicato, la vittima è entrata in comunicazione con un uomo che si è qualificato come maresciallo dei carabinieri che l'ha indotta a eseguire bonifici per prevenire la clonazione delle proprie carte di debito/credito e la conseguente perdita dei risparmi. 

Successivamente, la stessa persona ha ricevuto una seconda telefonata da un numero fisso corrispondente a quello del comando provinciale dei carabinieri di Pistoia, durante la quale un altro uomo, presentatosi come appartenente all'Arma, ha confermato l'identità del presunto maresciallo della prima conversazione, convincendo definitivamente la vittima a eseguire i bonifici richiesti per un ammontare di 9.900 euro.


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