Cronaca martedì 16 aprile 2024 ore 19:00
Estorsione nel giro di scommesse illegali, 12 arresti
L'operazione della questura pistoiese è estesa a mezza Toscana e fino in Lazio. Oltre agli arresti maxi sequestri e perquisizioni anche col georadar
PISTOIA — Un giro di scommesse e gioco d'azzardo non autorizzato con corollario di estorsioni, traffico di droga e trasferimenti di denaro anche all'estero tesi a non pagare le tasse all'erario italiano: a scoprire il sistema è stata la squadra mobile della questura di Pistoia che, col nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, all'alba di stamani ha fatto scattare l'esecuzione di 12 misure cautelari con 9 arresti in carcere (nei penitenziari di Prato, Pistoia e Pisa) e 3 ai domiciliari con braccialetto elettronico.
Gli indagati, persone di nazionalità sia italiana che cinese, sono indiziati a vario titolo di estorsione continuata in concorso, associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività di raccolta di giochi e scommesse, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, falso in atto pubblico, false attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Per alcuni fra gli indagati si è proceduto anche a sequestro di somme di denaro o beni per un valore complessivo di 1.184.000 euro circa. Sottoposti a sequestro preventivo anche 3 sale giochi e scommesse, 5 società e 1 autovettura.
I fatti
L'indagine è scattata in seguito alla denuncia di una coppia che gestiva due locali nel Pistoiese e che, a inizio 2022, si è rivolta alla polizia denunciando di essere vittime di estorsione. L'indagine della squadra mobile di Pistoia e della Finanza è andata avanti per più di un anno, durante il quale gli investigatori hanno ricostruito un sistema di scommesse illegali e clandestine e un "pervicace fenomeno estorsivo", come illustra una nota della questura pistoiese.
Le scommesse si svolgevano sia online su siti clonati sia in sale slot a Prato, di nome riconducibili a cittadini cinesi ma di fatto in mano di due dei soggetti arrestati.
E' in questo contesto che sono emerse "reiterate frodi fiscali ideate e gestite da uno degli indagati, cittadino cinese, in concorso con diversi altri soggetti a lui collegati": alla base ci sarebbero state l'intestazione fittizia di imprese a terzi, l’emissione di fatture false e il trasferimento di consistenti somme di denaro in Cina così da evitare il pagamento delle imposte in Italia, con riferimento alle attività imprenditoriali dallo stesso via via acquisite anche tramite le pratiche estorsive.
Raffica di perquisizioni, anche col georadar
Impegnate nell'operazione sono state le squadre mobili di Prato, Roma, Latina, Lucca e Massa-Carrara. Per l’esecuzione del provvedimento sono impiegati circa 90 poliziotti, dei reparti prevenzione crimine, unità cinofila di Firenze nonché degli specialisti del servizio di polizia scientifica di Roma, esperti nell'uso di apparati ad alta tecnologia come il georadar, sofisticata apparecchiatura che scannerizza ogni parete, in cerca di vani occulti o intercapedini nascoste.
Il nucleo di polizia economico finanziaria era in campo con circa 40 militari e l'ausilio, oltre che del citato Gruppo mezzi tecnici del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) di Roma con strumentazioni all’avanguardia per la ricerca di denaro e preziosi, di personale del 2° Nucleo operativo metropolitano Firenze e della tenenza Casalpusterlengo, nonché di un’unità cinofila addestrata alla ricerca di valuta (cash dog) sempre da Firenze.
Unitamente alle misure restrittive, sono state eseguite perquisizioni locali, domiciliari e personali, avvenute anche con il concorso operativo del Nucleo centrale della Polizia dei giochi e delle scommesse del Servizio Centrale Operativo (Sco) della Direzione Centrale Anticrimine e del Gruppo Mezzi Tecnici del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (SCICO) di Roma.
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