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Attualità martedì 31 ottobre 2023 ore 18:55

Futuro, abbandono e guerra le paure dei giovani toscani

adolescente seduto al buio

Un domani fatto di solitudine è fra i timori dominanti nei ragazzi, mentre per i bambini la paura si chiama guerra. Lo studio degli psicologi toscani



TOSCANA — Paura del futuro, magari da affrontare in solitudine dopo un abbandono, facendo i conti con le malattie e la morte: è la principale paura fra i giovani toscani, rilevata dall’ultimo studio che l’Ordine degli Psicologi della Toscana ha condotto tra i suoi iscritti in collaborazione con il Laboratorio di Psicometria (Dipartimento Neurofarba - Università degli Studi di Firenze) per indagare lo stato di salute psicologica dei toscani nel corso dell’ultimo anno.

Dopo la paura del futuro, nella fascia di pazienti compresa tra i 20 e i 30 anni d’età dominano poi il timore dell’abbandono e della solitudine (48%) e quello per le malattie o la morte (45%). 

La fascia d’età dove viene rilevata una maggiore paura della guerra è invece quella dei bambini. Nel frattempo esplodono l’abuso digitale e i disturbi del sonno, mentre crescono rispetto ad un anno fa i problemi relazionali.

L'indagine è stata presentata stamani nel corso dell’appuntamento intitolato “La salute psicologica nel post pandemia: risultati dell’indagine Opt negli studi professionali”. 

All’evento, che si è svolto nella sala Fanfani del Consiglio Regionale toscano, hanno preso parte la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana Maria Antonietta Gulino, il segretario dell’Ordine Rossella Capecchi, la professoressa dell’Università di Firenze Caterina Primi, il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo, il presidente e il vicepresidente della Terza Commissione del Consiglio Enrico Sostegni e Andrea Vannucci.

Da sinistra Vannucci, Sostegni, Mazzeo, Gulino, Primi e Capecchi

Da sinistra Vannucci, Sostegni, Mazzeo, Gulino, Primi e Capecchi

Il periodo preso in esame dall’indagine dell’Ordine degli Psicologi toscani è quello che va dal Marzo 2022 al Marzo 2023, caratterizzato da una serie di fattori esterni che hanno pesato sulle sintomatologie già esistenti, oppure hanno contribuito a innescarne di nuove. Fattori come la lenta fuoriuscita dalla pandemia, lo spettro della crisi energetica e la guerra in Ucraina, i cataclismi climatici hanno alimentato disturbi come l’ansia e la depressione, le fobie sociali e scolari, i disturbi del comportamento alimentare.

Attanagliati dall'ansia, schiavi dei social

I risultati della ricerca sono frutto di un questionario compilato da a 1.112 iscritti all’Ordine in tutte le province toscane. In generale, il 73% del campione ha registrato un incremento delle richieste di prestazione psicologica. Tra le problematiche più frequenti emergono la sintomatologia ansiosa (50%), seguita da problemi relazionali (20%) e la sintomatologia depressiva (11%).

La fascia di età in cui è stato rilevato un maggiore incremento di richieste è quella dei giovani adulti, cioè i ragazzi e le ragazze che hanno tra i 20 e i 30 anni (44%), seguita da preadolescenti e adolescenti (31%). Ed è tra i giovani, in particolare, che viene segnalata una maggiore richiesta di aiuto per la presenza di abuso digitale e dei social (75%), di dipendenze patologiche (53%), di disturbi del sonno (56%) e disturbi ossessivo-compulsivi (53%).

Il 44% dei partecipanti all’indagine sono professionisti che seguono bambini ed evidenziano (60%) un aumento delle richieste da parte di pazienti in questa fascia di età, in particolare per sintomatologia ansiosa (49%) e problemi relazionali (23%).

Anche i professionisti che hanno come pazienti adolescenti (81% dei partecipanti alla rilevazione) segnalano un incremento delle richieste (76%). La sintomatologia prevalente che emerge risulta essere quella ansiosa (33%), seguita da problemi relazionali (17%) e isolamento sociale (13%).

Alla luce di questi dati, gli psicologi della Toscana che hanno partecipato all’indagine hanno riscontrato un aumento di richiesta di presa in carico da tutte le fasce della popolazione - ad eccezione degli anziani - ed evidenziano che le difficoltà relative alla salute psicologica sono uniformi nei diversi territori della regione.

L'analisi dei dati

Secondo la presidente dell'Ordine Gulino, il quadro "manifesta come una serie di fattori esterni, vecchi e nuovi, abbia impattato pesantemente sullo stato di salute psicologica dei toscani. L’uscita dalla pandemia ha lasciato strascichi importanti. L’affacciarsi della crisi energetica e l’impennata dei costi delle materie prime, la difficoltà a trovare alloggi fuori dalla famiglia, hanno minato la sicurezza economica acquisita o da acquisire". 

Non solo: "La guerra a due passi da casa e i disastri ambientali hanno plasmato paure inedite. Tutto questo ha trasversalmente amplificato una serie di problematiche che richiedono di essere gestite adeguatamente". 

"La paura prevalente dei giovani toscani è quella del futuro, ma hanno paura del futuro perché non sono sicuri del presente. Come politica dobbiamo pensare a questo fattivamente", ha commentato invece Mazzeo ricordando la scelta avanguardistica del Consiglio regionale di approvare la figura dello psicologo di base.

"Il benessere psicologico è un diritto e come tale spetta alle istituzioni metterlo a disposizione della cittadinanza”, ha affermato Vannucci. Sostegni invece ha osservato come si "confermi la necessità di avere competenze psicologiche nella strutturazione delle nuove case di comunità".


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