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Imprese & Professioni venerdì 04 dicembre 2020 ore 16:25

​Sicurezza sul lavoro: il problema delle cariche elettrostatiche

Fra le cause degli infortuni sui luoghi di lavoro tuttora più sottovalutate sono annoverabili le scosse elettriche agli operatori



TOSCANA — In base all’ultimo rapporto INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) i casi d’infortuni sul lavoro denunciati in Toscana nei primi sei mesi di quest’anno sono stati sono stati 2.806 (il 5,6% del totale nazionale), di cui 7 hanno avuto esito mortale. Si tratta di dati allarmanti che, sebbene in calo rispetto agli anni precedenti, ripresentano il problema mai risolto della sicurezza sui luoghi di lavoro e la necessità, riproposta da Cia Toscana in diverse occasioni, di accrescere le azioni di prevenzione attraverso la formazione e le campagne di comunicazione specifiche su questi temi.

Fra le cause degli infortuni sui luoghi di lavoro tuttora più sottovalutate sono annoverabili le scosse elettriche agli operatori. Infortuni che possono verificarsi in diverse occasioni (quando si usano apparecchi portatili, si interviene sulle attrezzature a bassa tensione come le prese elettriche, oppure si lavora a contatto di linee ad alta tensione) ma che sono principalmente imputabili alle cariche elettrostatiche che si accumulano durante la lavorazione di certi materiali in alcune tipologie di aziende.

Nemico insidioso e spesso sottostimato nella sua potenzialità dannosa, la carica elettrostatica è provocata da uno squilibrio fra cariche positive e negative degli atomi che compongono i corpi ed è un fenomeno che, nella sua manifestazione più lieve, ci capita di incontrare spesso nel nostro quotidiano, ad esempio strofinando un palloncino fra i capelli o prendendo una piccola scossa se si tocca un oggetto di metallo dopo aver camminato a lungo su una moquette o su un tappeto. Un piccolo shock che in questi casi può essere curioso e trascurabile, ma che, come spiegato in maniera esaustiva e professionale sul sito barreantistatiche.it, in alcuni luoghi di lavoro e in settori particolari essere il principio di problemi molto seri.

Perché le cariche elettrostatiche possono essere pericolose

Quello delle cariche elettrostatiche è un problema che si fa molto frequente nel caso vengano impiegate macchine automatiche che lavorano materiali isolanti ad alta velocità , processo molto diffuso nel settore del packaging e della lavorazione dei tessuti, così come in quello farmaceutico e della lavorazione di materie plastiche e stampa. In questo caso, i materiali isolanti, entrando in attrito con i componenti della macchina in funzione, si polarizzano generando la carica elettrostatica. Ed ecco che l’energia che non viene scaricata a terra ma che rimane sulla macchina e nella zona circostante causa la scarica provocando una scossa elettrica agli operatori. Scosse che, oltre ad essere molto più forti di quelle “casalinghe” e ad arrecare un notevole fastidio momentaneo, possono essere anche molto pericolose per diversi motivi. Oltre a rallentare il processo di produzione e danneggiare il materiale lavorato dalla macchina ripercuotendosi negativamente sui costi di produzione, l’accumulo di cariche elettrostatiche potrebbe infatti provocare una reazione involontaria dell’operatore che, con un gesto avventato finirebbe per ferire sé stesso o qualcuno dei suoi colleghi, oppure, nei casi più gravi, generare scintille che scatenano incendi ed esplosioni .

Come risolvere il problema delle cariche elettrostatiche

Una volta assodato che non si tratta di guasti o deficienze del macchinario, la causa delle scariche elettrostatiche può essere facilmente risolvibile neutralizzando l’accumulo di cariche attraverso barre antistatiche (o ionizzanti) da applicare al macchinario con l’ausilio di un tecnico esperto in materia. Si tratta di dispositivi che in realtà dovrebbero normalmente essere previsti in fase di progettazione della macchina, ma che possono essere tranquillamente installati anche in un momento successivo. Senza dimenticare che, nel caso di ambienti di lavoro in cui prevalgono atmosfere potenzialmente esplosive, occorre privilegiare barre elettrostatiche con certificazione ATEX , vale a dire prodotte nel rispetto della Direttiva ATEX adottata dall’Unione Europea in materia di salute e sicurezza. 


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