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Attualità sabato 13 agosto 2016 ore 08:21

Caos profughi, autobus divisi migranti-studenti

Dopo l'ennesimo caso di tensione, il sindaco Danti ha chiamato la Prefettura: "Le teste calde vanno allontanate, la situazione è insostenibile"



ABETONE — Il clima sta diventando molto pesante intorno al gruppo di migranti ospitati al residence La Riva di Abetone.

Dopo le proteste inscenate dai profughi con il blocco della Statale e la visita di una troupe televisiva (vedi articolo collegato), la questione accoglienza nel comune montano si arricchisce di un nuovo, spiacevole, capitolo.

Come riportato dal Il Tirreno, un gruppo di quattro nigeriani si è recato all'ufficio anagrafe del Comune, accompagnato da un volontario della Misericordia, per chiedere il rilascio della carta d'identità. Il dipendente dell'ufficio ha spiegato loro che ci sono dei tempi burocratici da rispettare e che il documento non poteva essere rilasciato subito.

Di fronte a questa spiegazione, forse anche perché i quattro nigeriani pensavano di uscire dal Comune già con la carta d'identità in mano, è scattato il caos. Gli animi si sono esacerbati ed è scoppiata una discussione animata che ha convinto il sindaco Danti a chiamare i Carabinieri e sporgere denuncia.

Non solo. Il primo cittadino ha anche chiamato la Prefettura, chiedendo che le teste calde fossero subito allontanate e di istituire corse di autobus ad hoc per studenti e turisti che spesso, sempre secondo il sindaco, non trovano posto sugli autobus perché pieni di migranti. 

«Non è una questione di discriminazione, ma solo di ordine pubblico. Ad Abetone non riusciamo più a sostenere un carico del genere - sbotta il sindaco Giampiero Danti - Oltre cinquanta profughi su nemmeno 600 anime. Dopo varie rassicurazioni ricevute – insiste  – Adesso mi è arrivato un elenco di 55 persone che vogliono la residenza. Mi stanno prendendo tutti in giro? Non vorrei ritrovarmi a dover garantire a 55 profughi casa e lavoro. Servono provvedimenti urgenti, altrimenti chi di dovere si prenderà le proprie responsabilità, a partire da chi gestisce i migranti con delle lacune».


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