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Troppi cinghiali, gli agricoltori in piazza

Con i confinamenti imposti dal Covid, i selvatici hanno conquistato spazi rurali e urbani. Per i coltivatori son un flagello a cui si chiede rimedio

Esseri umani in lockdown, animali selvatici alla conquista di nuovi spazi rurali ma anche urbani, anche in prossimità di parchi pubblici e abitazioni. Ma soprattutto alcuni tra loro, ungulati e cinghiali in testa, rappresentano un autentico flagello per gli agricoltori che vedono i loro raccolti devastati, mangiati, sterminati. E allora scendono in piazza, con la delegazione di Coldiretti Pistoia in prima fila nelle manifestazioni che si svolgono domani sia a Roma che a Firenze.

La situazione nel Pistoiese è critica: "Su tutto il territorio provinciale - spiega Coldiretti Pistoia in una nota - l’eccesso insostenibile del numero di cinghiali crea danni ingenti: dalla Valdinievole, dalle colline del Montalbano, dalla Montagna e dalla Piana pistoiese saranno tanti gli agricoltori presenti alla manifestazione a testimoniarlo".

Del resto: "Non è mai stato così alto l’allarme per l’invasione di cinghiali in Italia che con l’emergenza Covid hanno trovato campo libero in spazi rurali e urbani, spingendosi sempre più vicini ad abitazioni e scuole fino ai parchi dove giocano i bambini. Gli animali selvatici distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi, causano incidenti stradali con morti e feriti e si spingono fino all’interno dei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone: #bastacinghiali", è il grido di battaglia di Coldiretti Pistoia.

Dunque l'iniziativa: "Gli agricoltori esasperati che giovedì 8 Luglio dalle 9 scatenano la più grande protesta mai realizzata prima nella Capitale in piazza Montecitorio e con le mobilitazioni in tutte le regioni, e a Firenze in piazza Duomo con il coinvolgimento di centinaia di agricoltori, allevatori, pastori e cittadini e le dolorose testimonianze di chi è stato personalmente colpito ed ha paura per l’incolumità della propria famiglia".