Quella delle chiusure delle attività commerciali di montagna rischia di diventare un'emorragia. Per Confcommercio servono misure urgenti per garantire la tutela e lo sviluppo delle imprese montane.
Dopo la conferma di cessazione dell’attività entro fine anno di diverse aziende e, in particolare a Cutigliano, Confcommercio torna sulla situazione delle imprese della montagna esprimendo preoccupazione per i segnali di una crisi che perdura e che continua a impedire una reale ripresa.
Il problema, insomma, resta nelle zone montane, al di là dei dati che migliorano a livello nazionale.
Confcommercio punta il dito sull'eccessiva tassazione e sulla mancanza di un vero e proprio progetto di tutela, di valorizzazione e di promozione della rete commerciale.
Quello che chiede l'associazione consiste in incentivi e agevolazioni che non solo facilitino le nuove aperture, ma che al contempo siano un sostegno e un rilancio per le attività esistenti. L'appello è alle istituzioni, affinchè si impegnino per incentivare il commercio, con particolare riferimento per i tradizionali negozi di vicinato che svolgono nell’area un ruolo di presidio sociale.
Proprio sugli incentivi, Confcommercio spiega di essere disponibile alla collaborazione con le amministrazioni locali.