Alla fine hanno stravinto i 'sì', con una percentuale del 95,42 per cento, per un totale di 438 voti su 459 votanti. Gli aventi diritto erano 541.
L'accordo esclude i 243 esuberi, ma prevede esodi incentivati con 75.000 euro, il ricorso alla cassa integrazione e investimenti di 23 milioni di euro per lo stabilimento sull'Appennino che impiega dipendenti del versante bolognese e pistoiese.
Solo 4 le schede bianche, 3 le schede nulle. Il verbale della votazione è stato reso pubblico su facebook dal segretario generale della Fiom Emilia Romagna, Bruno Papignani.
La votazione era iniziata ieri e terminata nel primo pomeriggio.
Per il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, "grazie al senso di responsabilità dimostrato da tutte le parti e al sostegno delle istituzioni locali si è potuta evitare una crisi che avrebbe compromesso la permanenza di un sito industriale particolarmente rilevante in una zona del Paese già duramente colpita dalla crisi di questi ultimi anni"