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"Oltre ai lupi restano gli ungulati"

La Cia Toscana interviene sulle misure necessarie a contenere i danni provocati dagli animali ai coltivatori e ai vivaisti

L'emergenza lupi rischia di mettere in ombra l'altra categoria che spaventa gli agricoltori, gli ungulati. A dare risalto al problema è la Confederazione italiana degli agricoltori.

"Apprezziamo le ultime misure della Regione Toscana riguardanti il contenimento di storni e altre specie volatili e i rimborsi agli allevatori per i danni dei lupi, problema quest’ultimo effettivamente sentito nella provincia pistoiese, che è una delle tre più colpite a livello regionale - spiega la Cia in una nota - ma la priorità assoluta deve essere l’immediata attivazione degli interventi di prelievo di ungulati previsti dalla legge obiettivo promossa da Remaschi (L.r. 10 /2016), sulla base della classificazione attuale dei territori e degli istituti, senza aspettare la definizione dei piani di gestione e della connessa identificazione dei nuovi territori vocati e non vocati. Infatti l’impostazione dei nuovi strumenti di pianificazione faunistica, in un quadro istituzionale e normativo radicalmente mutato, sta richiedendo in questo ambito troppo tempo ed è incompatibile con l’urgenza di contenere gli ungulati per frenare i danni continui alle coltivazioni. Anche perché il sistema dei risarcimenti da parte degli ambiti territoriali di caccia (Atc) agli agricoltori, come riconosciuto neanche tanto velatamente oggi in un articolo della Nazione dal presidente dell’Atc senese, non è assolutamente sufficiente a riparare i danni effettivamente subiti".

A dirlo è il presidente della Cia Pistoia Sandro Orlandini.